L’accoglienza turistica è una competenza e non si improvvisa.
Ne abbiamo parlato durante il nostro ultimo incontro.
Siamo tante agenzie, autonome, ognuna con una propria caratterizzazione. Ma siamo unite da una convinzione: l‘ospitalità è un valore aggiunto.
Attorno al solito tavolo, dove di solito parliamo di nuove normative, di numeri e di modalità di promozione turistica, abbiamo finalmente iniziato a parlare di persone.
Siamo tutti turisti quando decidiamo di passare anche solo un paio di giorni in una città diversa dalla nostra.
Abbiamo tutti delle aspettative e desideriamo essere accettati e ben accolti.
Siamo partiti da qui.
Ognuno di noi ha scritto su un foglietto la sua idea di “buona accoglienza turistica”.
Bandite le frasi lunghe, eliminati i discorsi, abbiamo scelto di andare all’essenza: poche parole, una definizione.
Alla fine, di questi foglietti abbiamo fatto un collage, ritrovandoci tutti d’accordo nel condividere la convinzione che l’accoglienza è per noi il valore aggiunto di una destinazione.
Accoglienza turistica significa cortesia, significa saper mettere l’ospite a proprio agio, riuscire a rispondere ai suoi bisogni e alle sue aspettative.
Significa essere accessibili, creare una relazione, offrire informazioni sulla città, sui suoi livelli di sicurezza, sul modo migliore di viverla.
Significa soprattutto non ingannarlo mai.
Ci sono tanti tipi di turisti e tanti tipi di turismo.
Le locazioni turistiche rappresentano la forma di turismo maggiormente ricercata al giorno d’oggi. Qualcuno dice che sia il turismo del futuro.
Noi non lo sappiamo, ma siamo certi di una cosa: le persone cercano sempre più nel viaggio un’esperienza.
Vogliono conoscere altri stili di vita e altre culture dall’interno, a cominciare dal luogo in cui altre persone, di quella città, ogni giorno si svegliano, pranzano, cenano e ritornano: la casa.
Ogni turista rappresenta però una variabile e, a seconda di questa, mutano i suoi desideri e le sue aspettative. Così fanno le abitazioni che proponiamo.
Le variabili riguardano la cultura, il genere, l’età, il fatto che si tratti di una coppia, di una famiglia o di un gruppo di amici. E se la variabile è la disabilità?
Fatto il punto della situazione, abbiamo chiuso il nostro incontro soddisfatti: non proponiamo case vacanza omologate o “di massa”.
Siamo riusciti a personalizzarle, tenendo conto un po’ di tutte queste variabili, perché il turista noi lo conosciamo e l’accoglienza, per noi di Agata, è una missione.