Associazioni di categoria, studiosi del settore e giuristi hanno analizzato e discusso le debolezze e gli impatti del nuovo regolamento imposto dal Comune di Venezia sulle affittanze turistiche
L’evento organizzato dalle associazioni di categoria per discutere con esperti, rappresentanti istituzionali e figure chiave del settore sui pro e contro del Regolamento proposto dal Comune di Venezia ha avuto un enorme successo. AGATA Associazione è stata una delle principali associazioni di categoria a promuovere ed organizzare questo evento, impegnandosi a mettere in luce molti dei temi discussi.
Quello di ieri è stato un momento cruciale, poiché relatori di alto livello hanno messo in evidenza le debolezze legali di provvedimenti che limitano il legittimo diritto di disporre di un bene personale, e la totale inefficacia del regolamento che dovrebbe proteggere la città e promuovere la residenzialità. È stato anche sottolineato con forza l’importanza di difendere la libertà individuale, per evitare di creare un pericoloso precedente che potrebbe aprire la strada a ulteriori attacchi ad altre libertà, che potrebbero riguardare chiunque, anche i più decisi oppositori delle locazioni turistiche.
E’ stata smontata, passo dopo passo, la narrazione che cerca a tutti i costi di attribuire la colpa per il degrado, il calo demografico e l’overtourism alle locazioni turistiche a Venezia. Oggi, c’è chi nega di aver mai sostenuto questa tesi, pur insistendo sulla necessità di limitarle, ma non è chiaro il motivo di tale contraddizione. Altri, nel tentativo di dimostrare la pericolosità di queste pratiche, hanno manipolato e diffuso numeri senza comprenderne il reale significato
E’ stato evidenziato come lo spopolamento sia iniziato da tempo, utilizzando le Serie Storiche disponibili pubblicamente sul sito del Comune di Venezia, mostrando che nei 20 anni di applicazione dell’equo canone, ben 30.000 residenti sono venuti meno.
Inoltre, grazie alle statistiche di Idealista.it, abbiamo facilmente dimostrato come, anche in periodi lontani, i canoni di affitto fossero già insostenibili per molte persone. I numeri, insomma, raccontano una narrazione forzata, che si rivolge contro i cittadini che, attraverso le locazioni turistiche, sono riusciti a restare a vivere a Venezia, contribuendo a creare un’economia che beneficia molti dei suoi abitanti.