Il giorno 06/11/2017, alle ore 10:20, nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti A.G.A.T.A, Abbav e Confedilizia, hanno incontrato l’assessore al bilancio e ai tributi Michele Zuin.
Erano presenti il presidente di A.G.A.T.A. Massimo Maccatrozzo, il presidente di Confedilizia Giuliano Marchi, la vicepresidente di Abbav Silvia Bosello e Tommaso Bortoluzzi.
La convocazione da parte dell’assessore è giunta su richiesta di A.G.A.T.A, al fine di affrontare i seguenti temi:
- Aumento della tassa di soggiorno determinato, secondo quanto prevede la nuova delibera, dal regime catastale
- Tari e ricorsi
- Necessità di un coinvolgimento preventivo delle associazioni nelle decisioni dell’amministrazione
Aumento della tassa di soggiorno in base al regime catastale
In relazione al primo punto il presidente di A.G.A.T.A. Massimo Maccatrozzo ha esordito con due osservazioni rilevando:
– che l’ imposto aumento della tassa di soggiorno non risulta proporzionato per le locazioni turistiche in quanto queste non sono strutture ricettive e non possono erogare servizi.
– che il regime catastale non risulta un riferimento idoneo a determinare gli aumenti della tassa di soggiorno e che la metodologia di calcolo e le differenziazioni tra le locazioni sono poco chiare e trasparenti.
Il patrimonio urbano non è infatti aggiornato e il rischio è che si trovi a pagare di più un turista che soggiorna in un appartamento “ben accatastato” ma vecchio e privo delle qualità proprie di una locazione di categoria elevata piuttosto che il turista che sceglie una casa accatastata come “popolare” ma di fatto ristrutturata a nuovo con finiture di pregio.
Non solo: poichè non esiste l’obbligo di dichiarare l’accatastamento delle abitazioni, chiunque potrebbe senza remore chiedere al cliente di pagare il massimo delle quote previste a prescindere dall’effettiva tassa di soggiorno.
Ha definito “non congruo” il criterio dell’accatastamento per determinare le quote della nuova tassa di soggiorno anche il presidente di Confedilizia Giuliano Marchi, sostenendo che, a voler proprio aumentare, ci si sarebbe piuttosto dovuti riferire alla tipologia dei servizi resi nelle singole abitazioni legando il costo della tassa al costo del soggiorno.
La vicepresidente Abbav Silvia Bosello ha invece puntato sulla mancanza di trasparenza che caratterizza questo tipo di aumento rispetto al turista ribadendo che la locazione turistica non è una struttura ricettiva e non ha classificazioni o distinzioni chiare come accade per gli alberghi.
L’assessore Michele Zuin, pur riconoscendo che sul regime catastale ci sono dei limiti noti, ha sostenuto che questo rappresenta per l’amministrazione l’unico criterio possibile per dar fondatezza giuridica alla delibera, altrimenti impugnabile.
Di fronte alla richiesta delle associazioni di procedere piuttosto con una tariffa indifferenziata, ha spiegato che, ritenuto non giusto un aumento fine a se stesso e di difficile attuazione un aumento proporzionale al costo del soggiorno, l’amministrazione ha deciso di far riferimento al regime catastale rilevando che questo aumento non dev’esser percepito come un aumento per i proprietari.
Il portale del comune sarà aggiornato in modo da poter inserire i dati catastali e automaticamente restituirà il calcolo dell’imposta probabilmente già da gennaio. Nel geoportale presente nel sito del comune il turista inoltre potrà verificare di qual gruppo fa parte l’immobile scelto e il quantum dovuto.
Tari e ricorsi:
Della questione ha parlato, tra gli altri,Tommaso Bortoluzzi, ricordando che a giorni le associazioni depositeranno il ricorso contro la Tari e anticipando l’esistenza di una sentenza del Consiglio di Stato che sostiene un principio contrario a quello su cui poggia questa tassa, ossia che il turista dovrebbe in realtà pagare meno di un residente perché di fatto produce meno immondizia.
Confronti preventivi tra associazioni e amministrazione:
A.G.A.T.A ha sostenuto che sarebbe molto più produttivo e opportuno che tra le associazioni e l’amministrazione ci fosse un confronto preventivo nell’imminenza di determinati provvedimenti: lo scontro diretto o i ricorsi non fanno piacere a nessuno ma diventano necessari nel momento in cui si ritenga di subire ingiustizie.
Al termine dell’incontro, in cui quanto meno quest’ultima richiesta sembra esser stata recepita per il futuro, A.G.A.T.A., Abbav e Confedilizia hanno ribadito le proprie posizioni e la piena convinzione di portare avanti il ricorso contro la Tari.